PROGETTO “PIU’ AMORE MENO RISCHI” #piùamoremenorischi
Proponente:
Sarah Gustapane, Referente Distrettuale Malattie Sessualmente Trasmissibili Circoscrizione DEF, Lions International Distretto Lions 108AB – socia e referente del Lions Club Lecce Messapia – progetto “PIU’ AMORE MENO RISCHI”
“Più amore meno rischi” è un Progetto rivolto agli studenti delle Scuole Secondarie di II grado ed ha l’obiettivo di informarli sulla corretta prevenzione delle Infezioni Sessualmente Trasmissibili (IST) incoraggiandoli all’adozione di comportamenti responsabili e consapevoli nelle esperienze sessuali.
Purtroppo, l’educazione all’affettività e alla sessualità rappresenta una lacuna educativa ancora da colmare nel sistema scolastico italiano, come pure manca un piano strutturato di prevenzione a livello nazionale. Da qui l’esigenza di informare gli adolescenti, soggetti fragili e per questo più esposti, che spesso non ricevono informazioni scientificamente corrette o non sanno a chi rivolgersi nel caso di insorgenza di infezioni.
Il progetto nasce dalla collaborazione tra il Lions Club Lecce Messapia (anno sociale 2023-2024 adottato il 15 Settembre 2023, dal Presedente in carica Antonello Gaspare De Stasio, presentando l’iniziativa al Distretto Lions 108AB PUGLIA, ne riceve il consenso e lo approva) e l’U.O.C di Ostetricia e Ginecologia (Dott.ssa S. Gustapane) e U.O. Di Patologia Clinica (Dott. L. Tagliaferro) dell’Ospedale Veris delli Ponti di Scorrano.
Obiettivi del Progetto:
- informare gli studenti sulla prevenzione delle IST,
- sviluppare il senso di responsabilità verso il proprio e altrui benessere sessuale,
- valutare le conoscenze attuali degli studenti, per mirare gli interventi successivi,
- offrire un servizio gratuito e anonimo per la diagnosi delle IST,
- coinvolgere gli studenti attraverso un concorso in cui verrà premiato l’elaborato più efficace.
L’informazione degli studenti avverrà attraverso la creazione di un sito Internet, in cui saranno presenti diversi strumenti didattici multimediali: un seminario a cura dei medici aderenti al Progetto, la monografia “Le infezioni sessualmente trasmesse. Come riconoscerle e prevenirle” curata dalle Dott.sse Barbara Suligoi e Maria Cristina Salfa dell’ISS, la scheda 10 False credenze.
I dati scientifici saranno tradotti in un linguaggio multimediale semplice, diretto e alla portata dei giovani, attraverso i quali gli studenti saranno guidati nella conoscenza delle principali IST (causa, sintomi e complicanze), dei fattori che ne aumentano il rischio, degli stili di comportamento più corretti da adottare per evitare il contagio e delle azioni da intraprendere in caso di rapporti a rischio.
Obiettivo ulteriore del Progetto è di estendere in futuro la proposta al territorio nazionale, così da rafforzare la collaborazione comunitaria tra Lions e territorio.
La valutazione delle conoscenze degli studenti avverrà tramite un questionario anonimo a risposta multipla compilabile online, uno strumento utilissimo per sondare le conoscenze degli studenti e per mettere alla prova il loro grado di informazione su questo tema. I risultati verranno analizzati al fine di ottenere una fotografia delle attuali conoscenze in tema di IST tra i giovani del nostro territorio e mirare gli interventi successivi da intraprendere.
Attraverso una chat attiva sul sito, gli studenti potranno interagire e fare le loro domande ai medici inseriti nel Progetto, nel rispetto dell’anonimato.
Infine, ci sarà un Open Day in cui verranno invitati gli studenti a sottoporsi volontariamente e gratuitamente al test per le IST, (se maggiorenni potranno recarsi da soli, se minorenni saranno accompagnati dai genitori) con il sostegno del dott. Luigi Tagliaferro, Responsabile del Centro Sentinella per l’area di Lecce della Rete di Sorveglianza Infezioni Sessualmente Trasmesse dell’Istituto Superiore di Sanità e della Dott.ssa Sarah Gustapane, Dirigente Medico dell’UOC di Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale Veris delli Ponti di Scorrano.
Gli studenti, alla fine del progetto, saranno invitati a partecipare ad un concorso in cui sarà premiato l’elaborato più efficace lasciando loro libertà di scelta di espressione (video, vignette, spot, disegni, fotografie, musica, narrativa e poesia). Conclusione: il progetto “Più amore meno rischi” mira a diffondere un approccio positivo alla sessualità, promuovendo il pensiero critico, la cultura della prevenzione come stile di vita, il rispetto dei diritti riguardanti le scelte sul corpo e le pratiche sessuali, con l’obiettivo di costruire una società più equa, informata e consapevole, a partire dagli adolescenti, cittadini del futuro.
BACKGROUND
Le infezioni sessualmente trasmesse (IST) sono un gruppo di malattie infettive molto diffuse che possono causare sintomi acuti, infezioni croniche e, a lungo termine, complicanze gravi come sterilità, sviluppo di tumori, problemi in gravidanza, infezioni neonatali. Ragazze e ragazzi tra i 15 e i 24 anni rappresentano la fascia di età più esposta al loro sviluppo e sono soggetti a rischio per vari motivi: hanno tessuti genitali più fragili, molto spesso non hanno sintomi o li trascurano, hanno più di frequente rapporti sessuali non protetti e con più partner. E, in questo quadro di maggiore vulnerabilità, pochi di loro sono informati a riguardo: troppi giovani non conoscono le varie patologie, i pericoli e non sanno a chi rivolgersi in caso di bisogno per visite, accertamenti e cure.
L’educazione alla sessualità risulta perciò di fondamentale importanza, come strumento di prevenzione, prima di tutto, e di promozione della salute e del benessere dei ragazzi. Quando parliamo di IST non dobbiamo considerare solo l’HIV, il quadro è molto più ampio e complesso e comprende infezioni causate da batteri, virus, protozoi e parassiti. L’Istituto Superiore di Sanità presenta l’elenco delle principali infezioni sessualmente trasmesse, distinguendole partendo dai patogeni. Per esempio, oggi la sifilide potrebbe sembrare una malattia “antica”, superata, da letteratura (di sifilide morì Guy de Maupassant e si ammalò Arthur Schopenhauer). La realtà è un’altra: di sifilide (treponema pallidum) ci si ammala ancora, e spesso: è infatti tra le principali infezioni causate da batteri insieme alla clamidia (chlamydia trachomatis), la gonorrea (neisseria gonorrhoeae), l’ulcera venerea o cancroide (haemophilus ducreyi), la donovanosi o granuloma inguinale (klebsiella granulomatis) e le infezioni batteriche non gonococciche e non clamidiali (gardnerella vaginalis, mycoplasma genitalium, mycoplasma hominis, ureaplasma urealyticum,
streptococco di gruppo B).
Le principali IST causate da virus sono, invece, la nota infezione da HIV (virus dell’immunodeficienza umana), l’herpes genitale (herpes simplex virus di tipo 2 e di tipo 1), i condilomi ano-genitali (papillomavirus umano – HPV), l’epatite B (virus dell’epatite B – HBV) e l’epatite C (virus dell’epatite C – HCV), il mollusco contagioso (poxvirus) e l’infezione da cytomegalovirus (cytomegalovirus). L’infezione da trichomonas (trichomonas vaginalis) è invece causata da protozoi, mentre la pediculosi del pube (pthirus pubis) e la scabbia (sarcoptes scabiei) da parassiti.
La dimensione del problema è molto rilevante: “Si stima che oltre 500 milioni di persone abbiano un’infezione genitale da virus herpes simplex (HSV), più di 290 milioni di donne presentano un’infezione da papillomavirus umano (HPV). La maggior parte delle IST non presenta sintomi o presenta solo sintomi lievi che potrebbero non essere riconosciuti. Le malattie sessualmente trasmissibili come l’HSV di tipo 2 e la sifilide possono aumentare il rischio di acquisizione dell’HIV” (dati del Ministero della Salute).
Dal 2000 al 2019 è aumentato del 23% circa il numero di donne con IST e i casi di clamidia nel 2019 hanno evidenziato un incremento del 33% rispetto al 2017. Sono questi i dati forniti dall’Istituto Superiore di Sanità pubblicati e aggiornati al 31 dicembre 2019. I giovani tra i 15 e i 24 anni mostrano una prevalenza di casi di infezione da chlamydia trachomatis quadrupla rispetto ai soggetti di età superiore, negli ultimi cinque anni i casi di gonorrea sono raddoppiati, ma negli ultimi quattro sono diminuiti del 20% circa i casi di sifilide primaria e secondaria, così come si è osservata una riduzione del numero di casi di condilomi ano-genitali, un risultato, quest’ultimo, molto probabilmente attribuibile alle campagne vaccinali anti-HPV in femmine e maschi. È più che raddoppiato, invece, negli ultimi quindici anni, il numero di donne con herpes genitale.
Un dato a cui fare particolare attenzione è relativo al più alto rischio di contrarre o trasmettere l’HIV in persone con una infezione sessualmente trasmessa, attraverso le lesioni a livello genitale. La prevalenza di infezione da HIV tra le persone con una IST confermata nel 2019 è circa quaranta volte più alta di quella stimata nella popolazione generale italiana.
In Italia sono presenti due sistemi di sorveglianza sentinella. Quella dei centri clinici, attiva dal 1991, segnala le persone con una diagnosi confermata in atto, mentre quella basata sui laboratori di microbiologia clinica, attiva dal 2009, segnala le persone che si sottopongono a test di laboratorio per chlamydia trachomatis, trichomonas vaginalis e neisseria gonorrhoeae. Entrambe sono coordinate dal Centro operativo AIDS dell’Istituto Superiore di Sanità.
L’educazione nelle scuole
In un quadro di efficaci azioni di monitoraggio e prevenzione, capaci di favorire la diagnosi e il trattamento precoce delle infezioni facilitando l’accesso ai servizi sanitari, si inserisce il nostro progetto “Più amore meno rischi”. Gli obiettivi sono molteplici e si concentrano sui giovani, agendo nel contesto scolastico, attraverso la promozione della salute sessuale, anche in relazione agli aspetti affettivi ed emozionali, per prevenire la trasmissione delle IST.
Perchè ai giovani
I giovani rappresentano una categoria a rischio per le IST in quanto l’immaturità delle mucose, a livello genitale, rende i giovani più suscettibili a queste infezioni. Inoltre, i giovani possono avere molti contatti sessuali e una più alta probabilità di avere nuovi partner in unità di tempo. Molto spesso hanno una certa difficoltà ad aprirsi con gli adulti e non sanno a chi rivolgersi per una diagnosi o una cura. Risulta, dunque, molto importante educare i ragazzi a riconoscere queste infezioni, a sapere come si possono prevenire e ad avere, in generale, una conoscenza dell’educazione alla salute e al benessere sessuale, concentrandosi, non solo sugli aspetti medici e sanitari, ma anche su quelli psicologici e di comportamento.
La strategia da adottare è la prevenzione attraverso l’informazione e l’educazione a comportamenti sessuali responsabili, sviluppando un modello di intervento educativo da attuare nelle scuole.
L’educazione alla sessualità e la realtà italiana
Esistono diversi modelli di educazione sessuale, alcuni più orientati alla prevenzione dei rischi ed altri ad un approccio olistico e positivo alla sessualità, che tiene in considerazione le differenze, i diritti umani e sessuali, le identità. Sebbene differenti per impostazione teorica, contesto a cui si rivolgono ed esiti finali, sono condivisi i requisiti fondamentali per l’implementazione di un programma efficace di educazione sessuale, ovvero:
- una visione positiva della sessualità e inclusiva delle diversità, che promuova la prevenzione dei rischi ma anche il senso di responsabilità verso il proprio e altrui benessere sessuale
- la promozione del pensiero critico, per attivare la capacità di prendere decisioni libere, consapevoli e informate
- un approccio basato su diritti umani e sessuali, consenso e rispetto della privacy, per favorire l’attivazione verso il rispetto dei diritti riguardanti le scelte sul corpo, le relazioni e le pratiche sessuali consensuali
- una visione trasformativa del genere, che metta in discussione ruoli, norme e stereotipi, tenendo conto e rispettando le differenze, con l’obiettivo di costruire una società più equa e giusta
Purtroppo, nella scuola italiana, a differenza di altre realtà Europee, non viene dedicato del tempo all’educazione alla sessualità e la stragrande maggioranza delle attività didattiche sono condotte da operatori ed operatrici appartenenti ad associazioni di volontariato, enti del Terzo Settore o Organizzazioni Non Governative. A livello nazionale esistono riferimenti normativi e progetti di prevenzione e controllo delle IST, costituiti prevalentemente da Delibere delle giunte regionali o piani regionali di prevenzione. La situazione inter-regionale rilevata è molto disomogenea, con alcune regioni particolarmente attive, dove è possibile trovare centri IST, interventi di prevenzione primaria e secondaria, offerta ed esecuzione di test diagnostici per le IST, disponibilità di protocolli diagnostico-terapeutici e altre regioni in cui questa documentazione è assente.
L’educazione alla sessualità è considerata una componente chiave della strategia globale per la prevenzione dell’HIV e delle IST in Europa: è un processo basato su insegnamento e apprendimento degli aspetti cognitivi, emotivi, fisici e sociali della sessualità, mira a fornire ai bambini e ai giovani conoscenze, abilità, atteggiamenti e valori che consentiranno loro di prendersi cura della propria salute, sviluppare relazioni sociali e sessuali rispettose, valutare con consapevolezza le proprie scelte, per il proprio benessere e quello degli altri e difendere, così, i propri diritti.
Ai giovani devono essere garantite una chiara e capillare informazione e un facile accesso all’assistenza e alle cure, attraverso una diagnosi precoce. Si rende necessaria l’offerta attiva e l’effettuazione del test HIV tra le persone con una IST attraverso un counseling mirato, in accordo con quanto previsto dal Piano nazionale AIDS 2017-2019, sostenendo la prevenzione primaria con la vaccinazione anti-HPV, anti-epatite B, anti-epatite A. Appare inoltre fondamentale promuovere il sesso sicuro: dall’uso corretto del preservativo alla riduzione del numero dei partner sessuali, fino al consumo consapevole dell’alcol, evitando l’uso di sostanze stupefacenti.
Materiale didattico
La monografia “Le infezioni sessualmente trasmesse. Come riconoscerle e prevenirle” si rivolge a ragazze e ragazzi delle scuole secondarie ed è stata curata, nel 2018, da Barbara Suligoi e Maria Cristina Salfa dell’Iss, per la collana di libri I ragazzi di Pasteur, frutto della cooperazione tra Ibsa Foundation e Istituto Pasteur Italia. La prima parte illustra le regole del sesso sicuro spiegando ai giovani come riconoscere le infezioni sessualmente trasmesse, i potenziali rischi connessi e a chi rivolgersi per avere delucidazioni a riguardo. Nella seconda trova spazio un fumetto a cura della Scuola romana dei fumetti, la cui sceneggiatura è stata elaborata dagli studenti del Liceo scientifico Galileo Galilei di Trento, sempre incentrato sul tema.
Questionario “La prevenzione delle Infezioni Sessualmente Trasmesse”
Questionario sui comportamenti e la percezione del rischio di contrarre un’infezione a trasmissione sessuale da parte degli studenti. Il questionario sarà presente sul sito, potrà essere compilato online e richiederà ai partecipanti dai 5 ai 10 minuti per rispondere alle domande e darà informazioni utili per individuare al meglio i bisogni informativi.
Attività di counselling via chat
Gli studenti delle scuole che aderiranno al progetto saranno collegate con un’equipe multidisciplinare (venereologo, ginecologo, psicologo) attraverso la creazione di uno spazio sicuro e diretto via chat, nel totale rispetto dell’anonimato, in cui poter esprimere le loro domande e potranno ricevere altre informazioni sulle infezioni sessualmente trasmissibili.
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